sabato 6 dicembre 2014

Guida fiscale per gli sviluppatori II parte!



Dopo aver analizzato il caso di uno sviluppatore che lavora occasionalmente senza dover quindi procedere con l’apertura di una partita iva (qui), passiamo ora al caso in cui si decide di diventare uno sviluppatore professionista.

La persona in questione dovrà, ovviamente, aprire una partita iva con il modello AA9/11 che potete trovare sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Per compilare questo modello dovremmo innanzitutto decidere il nostro codice attività, fondamentale quale sarà la nostra occupazione prevalente. Tra le diverse opzioni a disposizione, che potete trovare qui, io vi consiglio di scegliere tra le seguenti:

- 62.01.00 Produzione di software non connesso all'edizione;
- 62.02.00 Consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica;
- 62.09.00 Altre attività dei servizi connessi alle tecnologie dell'informatica;
- 63.12.00 Portali web;
- 74.10.21 Attività dei disegnatori grafici di pagine web;

Dopo aver individuato la vostra attività prevalente dovrete scegliere se aderire ad un regime fiscale particolare. Forse non tutti sanno che dal 2015, questi regimi verranno aboliti e verrà introdotto un regime forfettario che andrà a sostituire quelli fino ad adesso esistenti.

Per coloro che però volessero iniziare la propria attività prima del 01/01/2015 la scelta dovrebbe ricade nel c.d. regime dei minimi, dovrà quindi essere barrata la casella “Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità (ai sensi dell’art 27, DL 98/2011)”.

A questo punto, molti di voi di staranno già chiedendo cosa mi conviene fare? Aspetto il nuovo regime forfettario o scelgo quello vecchio?

Per prima cosa bisogna dire che chi sceglierà il vecchio regime dei minimi potrà usufruirne per 5 anni anche se dal 01/01/2015 questo regime di vantaggio verrà sostituito dal nuovo regime forfettario.
Bisogna quindi vedere, caso per caso, quale dei due regimi è il più adatto alla vostra futura attività, in via molto generale posso dirvi che chi non avrà grosse spese da sostenere (come per esempio un programmatore che lavora principalmente con le sue conoscenze e deve acquistare al massimo un pc o dei software) troverà dei vantaggi nel regime nuovo forfettario.

Infatti, per quello che ci è dato sapere fino ad oggi, anche se l’aliquota passerà dal 5 al 15% si avrà un netto risparmio sul piano contributivo e inoltre, per i primi tre anni di attività, il nuovo regime prevederá la riduzione ad un terzo dell’imponibile fiscale.

So che tutto questo può sembrare contorto ai più ma forse un piccolo schema può aiutarvi a capire quello che sto scrivendo:


Come vedete il fatto di calcolare i contributi Inps su un’imponibile fiscale nettamente più basso unitamente alla riduzione ad un terzo dell’imponibile stesso per i primi tre anni di attività porta un risparmio che, nel corso di 4 anni, arriva a circa 11.000€.

Dopo aver deciso il proprio codice attivitá e aver pensato bene a quale regime fiscale aderire bisogna iscriversi all’INPS e non avendo né una cassa di appartenenza né potendosi iscrivere alla gestione commercianti o artigiani, bisogna procedere con l’iscrizione nella gestione separata che, pur avendo un’aliquota molto alta (circa il 27 %) non ha dei minimali e quindi permette di versare solo nel caso in cui si fatturi qualcosina.

Per ultimo vi ricordo che non dovrete iscrivervi in CCIAA in quanto non svolgerete né attivitá di impresa né commerciante o artigiana.

Adesso non vi resta che cominciare a fatturare!

Se avete qualche dubbio scrivetemi in privato…


Buon week end!

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